Il termine “transito intestinale” designa l’azione dei muscoli interni che permettono la circolazione degli alimenti dallo stomaco al retto. Questa motilità è influenzata dalla natura degli alimenti consumati, dagli stili di vita, dalla composizione della flora intestinale e dall’integrità della mucosa che ricopre l’intestino tenue e il colon. Il transito è dunque un indicatore di benessere quando ci sono cambiamenti di vita.
Durante le vacanze o in viaggio, i cambiamenti di routine sono frequenti: si va a dormire più tardi e si dorme fino a tardi, i pasti sono spostati e a volte mancano di fibre a favore delle insalate di riso che accompagnano le grigliate estive... Ci si gode le vacanze! Ma questo cambiamento di regime può avere ripercussioni sulla digestione. Il fenomeno è accentuato se la temperatura è elevata e si dimentica di bere a sufficienza. Il corpo si disidrata e ciò influenza il ritmo del transito.
In caso di rallentamento del transito intestinale: si aggiungono verdure fresche al proprio menù, frutta di stagione, pane integrale o fiocchi d’avena a colazione, senza dimenticare di bere di più. Non è difficile, in vacanza, trovare un’attività fisica che dia piacere e motivi l’intestino!
Al contrario, coloro che passano le vacanze lontano da casa e escono dalla propria zona di comfort conoscono un disagio altrettanto fastidioso se consumano frutta e verdura crude senza lavarle e l’acqua locale... Lo stress del viaggio e il fuso orario avranno anch’essi un impatto sull’apparato digerente e sul transito intestinale. Il ritmo delle contrazioni muscolari che permettono la progressione degli alimenti nel tubo digerente (o peristalsi intestinale) può diventare troppo debole o, all’opposto, troppo intenso.
In caso di transito accelerato: si affrontano prima di tutto le cause consumando cibi cotti e acqua di sorgente. Scegliere con attenzione gli alimenti: riso, patate, semolino, ecc. È inoltre possibile limitare i latticini pastorizzati o meno (yogurt, formaggio fresco, ecc.), la frutta secca sfusa,... E naturalmente si reidrata con almeno 1,5 litri d’acqua al giorno.
Idealmente, il transito intestinale avviene senza che ce ne si accorga poiché non deve causare alcun fastidio. Lo stesso vale per la defecazione, che non deve richiedere sforzi eccessivi né provocare un senso di urgenza. In breve, la sua invisibilità è il segno della sua normalità.
Non ce n’è una reale. Il comfort digestivo, la regolarità, il benessere generale costituiscono i migliori criteri di valutazione. Il numero di evacuazioni intestinali a settimana varia infatti a seconda dei soggetti, della loro età e della loro alimentazione.
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I rallentamenti del transito possono essere particolarmente scomodi quando si viaggia.
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