Una buona salute delle articolazioni garantisce il movimento e la mobilità nella vita quotidiana. Molti fattori contribuiscono al loro degrado. Possono provocare danni irreversibili. Tuttavia, i disturbi articolari sono evitabili. L'insorgenza e gli effetti possono essere limitati assumendo i giusti micronutrienti e seguendo uno stile di vita dettato da regole ben precise, come un'alimentazione sana e un'attività fisica regolare.
L'articolazione è composta da:
La capsula articolare conferisce stabilità all'articolazione e protegge la cartilagine. La sua superficie interna è ricoperta da una membrana detta sinoviale, che produce il liquido omonimo. Grazie a questa componente viscosa, le ossa scivolano liberamente e l'articolazione ha un'elevata capacità ammortizzante.
La cartilagine è caratterizzata da un tessuto flessibile ma resistente, composto da diversi elementi:
Senza cartilagine, nessun movimento fluido sarebbe possibile, poiché le ossa sarebbero a diretto contatto tra loro.
Il rinnovamento della cartilagine è possibile grazie ai condrociti, cellule specializzate nella produzione di collagene e condroitina. Non essendoci vasi sanguigni, la cartilagine viene "nutrita" e lubrificata dal liquido sinoviale.
La forma più comune di disturbi articolari è l'alterazione o addirittura la degradazione della cartilagine. Ciò porta a una perdita di mobilità e a disturbi associati.
Le cause sono molteplici: accumulo di microtraumi, sovraffaticamento fisico, gesti ripetitivi, sovrappeso, genetica, alimentazione ecc. A qualsiasi età e anche negli sportivi professionisti! Tuttavia, solo il 3% della popolazione ne è affetto sotto i 45 anni, il 65% dopo i 65 anni e l'80% oltre gli 80 anni.
Alcune sostanze assunte mediante integrazione hanno un cosiddetto effetto condroprotettivo, in quanto forniscono nutrienti che favoriscono la sintesi dei composti della cartilagine, ne inibiscono la degradazione e talvolta riducono persino i disturbi. Sebbene queste sostanze non curino l'artrosi, possono rallentarne la progressione. Ecco i condroprotettori più noti:
Alcuni condroprotettori (glucosamina, condroitina…) derivano da carcasse di pollo, bovini o suini, cartilagine di squalo, crostacei… Attenzione all'origine di queste materie prime!
Dai la preferenza a ingredienti di origine marina derivati da co-prodotti della pesca (residui di pelle e ossa di pesce) o di origine vegetale (ottenuti per esempio per fermentazione).
L'equiseto: l'equiseto è particolarmente ricco di flavonoidi antiossidanti e di minerali, soprattutto silice, che favoriscono la rimineralizzazione e il rinnovamento della cartilagine.
L'arpagofito: chiamato anche "artiglio del diavolo", l'arpagofito è usato da secoli dalle popolazioni africane per lenire infiammazioni e dolori articolari.
Il bambù: il fusto di bambù ha un contenuto eccezionale di silice, un componente delle ossa e della cartilagine, e quindi migliora la resistenza del tessuto connettivo e aiuta a prevenire la degenerazione della cartilagine.
L'ortica: contiene naturalmente silicio. Utilizzata a lungo per i suoi numerosi benefici, l'ortica attenua i disturbi articolari. Permette inoltre di eliminare le tossine che possono "intasare" le articolazioni.
La curcuma: le virtù della curcuma derivano dalla sua ricchezza di polifenoli, tra cui la curcumina, dalle proprietà antiossidanti.
Prendersi cura delle articolazioni ogni giorno
Smettere di fumare: è un potenziale fattore scatenante del reumatismo infiammatorio attraverso meccanismi di stress ossidativo.
Cercare di eliminare i chili in eccesso: il sovrappeso "pesa" sulle articolazioni, soprattutto sull'articolazione del ginocchio. Perdere 500 g equivale a togliere 2 kg dalle articolazioni a ogni passo. Quindi, perdere almeno il 5% del proprio peso corporeo può rallentare la degenerazione della cartilagine.
Limitare lo stress: lo stress ripetuto, come è noto, favorisce la tensione muscolare e quindi la sensibilità ai reumatismi.
Praticare un'attività fisica, ma senza eccessi: un'attività fisica regolare aiuta a mantenere le articolazioni flessibili.
Ma se eccessiva fa male! Lo sport intenso richiede una sollecitazione eccessiva di legamenti e articolazioni, con sollecitazioni meccaniche e microtraumi ripetuti, che contribuiscono all'usura della cartilagine.
Esercitarsi con criterio e diversificare le attività in modo da non sollecitare sempre le stesse articolazioni. Non trascurare lo stretching. A basso impatto per le articolazioni: ciclismo e nuoto. Più aggressivi, soprattutto su terreni duri, con poca ammortizzazione: corsa, tennis, squash.
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