Quale programma dimagrante scegliere?

Ci sono diversi motivi che possono spingere a perdere peso. Il più delle volte si tratta di perdere qualche chilo per snellire la silhouette prima della bella stagione, cioè ritrovare l'equilibrio attraverso azioni mirate e mantenere un peso forma che coniughi salute, dinamismo e benessere digestivo.

Perché si aumenta di peso?

Le riserve sono prodotte dall'eccesso di lipidi e zuccheri nella dieta: ovvero la lipogenesi, che dipende dalla regolazione di un ormone pancreatico, l’insulina. Il consumo dei grassi - o lipolisi - avviene di notte, durante un'attività sportiva o tra un pasto e l'altro, grazie all'effetto dell’adrenalina. Quando tutto funziona bene, lipolisi e lipogenesi sono in equilibrio. E il peso rimane stabile. 

In realtà il peso è soggetto a variazioni. Molti fattori lo influenzano: la genetica, l'età, il metabolismo e lo stato emotivo. Questi fattori devono essere presi in considerazione per ottenere risultati. 

Rinuncia a grassi e zucchero: la migliore dieta dimagrante!

Il duo grassi-zucchero è responsabile della tendenza all'accumulo e della modifica del metabolismo: zuccheri raffinati o zuccheri ad alto indice glicemico (cereali raffinati ecc.) e grassi saturi (margarina, salumi, piatti industriali ecc.). I cosiddetti zuccheri semplici veloci (zuccheri raffinati, dolciumi, marmellate, pasticcini, bibite...) provocano una secrezione improvvisa di insulina.

L'insulina assicura infatti la regolazione dello zucchero nel sangue, abbassandolo e, a livello della cellula grassa, favorisce l’ingresso dello zucchero e la sua trasformazione in grassi. Il più delle volte si ha un effetto "yo-yo", poiché gli zuccheri veloci portano a una secrezione eccessiva di insulina con livelli di zucchero in calo. Ed ecco che si ha un calo di energia, con desiderio di zuccheri... un ciclo infernale, che alla lunga porta all'aumento di peso, senza tuttavia rafforzare la massa muscolare!

Prendersi cura dei migliori organi drenanti 

I cosiddetti organi emuntori (fegato, intestino, reni...) hanno la funzione di eliminare i residui.  Ma le loro capacità di "bruciare grassi" sono limitate quando devono elaborare più di quanto possono. 

Il fegato è per eccellenza l'organo principale di qualsiasi processo di perdita di peso. Un fegato pigro, stanco non può gestire correttamente il metabolismo dei grassi, il processo di detossificazione, la circolazione dell'acqua nel corpo, la regolazione ormonale, il ciclo del glucosio… Un fegato che funziona male è controproducente se si vuole dimagrire!

Un cattivo funzionamento intestinale può portare a stitichezza cronica, gonfiore. La ritenzione delle feci non provoca accumulo di grasso ma malessere fisico e può causare ritenzione idrica. Ripristinare un transito regolare può già far perdere qualche chilo. 

Allo stesso modo, i reni, sovraccarichi a causa di un fegato difettoso, svolgeranno male le loro funzioni di filtrazione, escrezione... Le diete ipocaloriche o iperproteiche possono influire sul loro funzionamento.

L’interdipendenza di queste tre principali "vie d’uscita" dei residui del nostro organismo modifica le reali esigenze nutrizionali dell'organismo: difficoltà a raggiungere la sensazione di sazietà, voglia di prodotti grassi e zuccherati. Quando il metabolismo è rallentato, i grassi vengono immagazzinati e... anche i chili.

Qual è la migliore condizione per dimagrire?

Sovraffaticamento, stress e affaticamento cronici alterano la secrezione di insulina. Lo stress influenza anche la scomparsa dei recettori dell'adrenalina sugli adipociti, favorendo la lipolisi. Gli studi dimostrano anche che lo stress, rilasciando cortisolo*, favorisce l’accumulo di grasso sulla circonferenza addominale. Ecco perché, se associ un programma "dimagrante" a tecniche di rilassamento, avrai più possibilità di successo.

Qual è un aiuto efficace per dimagrire?

Un riequilibrio alimentare sarà preferibile a una dieta drastica. È meglio perdere peso regolarmente fino a raggiungere un peso forma affrancandosi dagli standard estetici del momento! Il peso forma corrisponde a uno stato di salute e benessere personale.

Prima di testare le ultime creme dimagranti, puoi ridurre l'apporto calorico senza soffrire. Ecco cosa fare:

• Favorire gli zuccheri lenti o a basso indice glicemico, che regolano la sensazione di sazietà.
• Consumare moderatamente grassi saturi a favore dei grassi polinsaturi.
• Evitare gli spuntini lontano dai pasti.
• Comporre il piatto privilegiando frutta e verdura.
• Mantenere un apporto proteico sufficiente (0,83 g/kg/giorno) ma non eccessivo, per il suo effetto di soppressione dell'appetito.
• Bere regolarmente acqua o tisane (almeno 1,5 litri/giorno).
• Praticare un'attività fisica leggera ma regolare per aumentare il metabolismo.

Qual è il prodotto Nutergia più efficace per perdere peso?

Gli integratori alimentari Nutergia che ti accompagnano nel tuo programma dimagrante avranno innanzitutto l'obiettivo di ripristinare il corretto funzionamento degli organi di eliminazione e di favorire il drenaggio dell'acqua in caso di ritenzione. Queste sinergie includono principi attivi vegetali naturali e oligoelementi, acceleratori delle reazioni enzimatiche.

Favorire la detossificazione senza effetti negativi sull'equilibrio minerale

ERGYDRAINE: piante per promuovere il drenaggio dei liquidi corporei e la funzionalità delle vie urinarie (regina dei prati e ribes nero), contribuendo alle funzioni depurative dell'organismo (carciofo).

Aminoacidi solforati per un fegato alleggerito

ERGYDETOX: piante, aminoacidi solforati e minerali per sostenere la funzione depurativa dell’organismo, supportando la funzione epatica, la regolarità del transito intestinale e il drenaggio dei liquidi corporei, grazie alla presenza del tarassaco.

ERGYEPUR: l'associazione del cardo mariano, desmodio, carciofo e boldo che sono indicati per supportare la funzione epatica. Inoltre, il carciofo e il cardo mariano contribuiscono alle funzioni depurative dell’organismo.

*Stress and Body Shape: « Stress-Induced Cortisol Secretion is Consistently Greater among Women with Central Body Fat », E. Epel et al., in « Psychosomatic Medicine », 2000.